Messaggio del Presidente
Le limitazioni alla vita sociale imposte dalla
perdurante situazione pandemica hanno ridotto notevolmente le
attività del MORIONE, in special modo, e in misura pressoché
totale, quelle che si esplicano attraverso incontri culturali e
storico-sportivi, che negli ultimi anni (prima dello sciagurato
2020) eravamo riusciti a promuovere con riscontri molto positivi di
partecipazione e simpatia anche da parte di numerosi non iscritti
al nostro sodalizio. Siamo ben consapevoli che il rallentamento
imposto dalle disposizioni sanitarie (e dal buon senso) rischia di
affievolire tale fervore di contatti e di interessi condivisi, cioè
il collante stesso che tiene in vita un’associazione, unendo
intorno a un nucleo comune gli associati e i simpatizzanti. Con
soddisfazione e speranza diamo pertanto alla luce un altro numero
della nostra rivista, unico strumento, o quasi, di cui al momento
ancora disponiamo per realizzare i fini culturali e ricreativi
indicati nello statuto sociale. Una linea di conti- nuità sottile
ma concreta tenuta viva grazie, come sempre, alla disinteressata
fatica intellettuale di alcuni soci e collaboratori. Il primo
saggio, di Massimo Pagani, apprezzato autore di opere fondamentali
sulle ex ordinanza storiche e graditissimo relatore nei nostri
ultimi convegni, focalizza l’attenzione sull’evoluzione della
pistola francese da cavalleria dai primi decenni del ‘700 alle
soglie della retrocarica, alternando dettagli tecnici a
considerazioni sulle motivazioni politico-militari sottese ad
alcune scelte. Di natura squisitamente storico-militare è il saggio
di Bruno Dotto, che ci offre una cronaca scrupolosamente
documentata su fonti dell’epoca – secondo il rigoroso metodo di
ricerca che abbiamo sempre riscontrato anche nei suoi numerosi
lavori già apparsi nelle nostre pubblicazioni – di un episodio
bellico che vide gli insorti veneziani del 1848 avere la meglio
(successo parziale e momentaneo, come ben sappiamo) su alcuni
contingenti degli austriaci assedianti. Il socio Franco Dell’Avo,
che ho il piacere di ricordare sui campi di tiro ad avancarica fin
dai miei primi lontani approcci a tale appassionante disciplina, ci
riporta le sue esperienze di ricarica e tiro con la carabina
Wänzel, con ricchezza di dettagli esecutivi, illustrati in
fotografie e schemi tecnici. Un brillante stimolo a cimentarsi
nella sfida di far rivivere venerandi reperti in calibri obsoleti
e, come in questo caso, piut- tosto ostici da ricreare. Chiude la
rassegna il corposo articolo, ricco di acume storico e citazioni da
corrispondenze e relazioni dell’epoca, del socio Giorgio Calore su
un’arma militare rela- tivamente poco conosciuta e controversa, ma
decisamente affascinante, come molte delle creazioni Colt: il
revolver Double Action Army mod. 1902.
Il Presidente - Beniamino Lavarone