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Ricerche e Studi

Molti Soci e amici dell'Associazione si dedicano alla ricerca ed a studi su argomenti specifici, pubblicando articoli e monografie che spesso compendiano lunghi approfondimenti, oltre a ricerche spesso non facilmente esperibili.
In questa sezione per gentile concessione dei rispettivi autori, si vuole fare accenno alle novità e, non di rado, alle vere e proprie scoperte in campo oplologico, riportandone commenti e accenni.

Una particolare pistola a ruota di Norimberga

di M. Morin

A Torino, presso il Museo Nazionale di Artiglieria, sono in deposito temporaneo (quindi, probabilmente, definitivo) alcune centinaia di armi antiche già appartenute alla raccolta di Palazzo Madama. Fra queste spicca per la sua eleganza una lunga1 pistola a ruota da arcione fabbricata a Norimberga fra la fine del XVI secolo e i primi anni del successivo.
L'arma appare interessante anche da un punto di vista tecnico in quanto presenta un sistema di sicura particolare, utilizzato solo di rado e, a quanto ci risulta, solo su pezzi di produzione germanica. È opportuno premettere che i sistemi di sicura per le armi a ruota, almeno per quel poco che sappiamo, non risultano essere stati mai oggetto di particolare studio2. Solo Arne Hoff3 ha riprodotto in una tavola gli schemi di alcuni dispositivi senza però fornire una esposizione approfondita e completa. Si tratta evidentemente di un argomento di nicchia nell'ambito di una materia, la piastra a ruota, ancora poco studiata a fondo soprattutto in Italia, dove ancora molti credono sia stato Leonardo da Vinci l'inventore di questo fondamentale sistema di accensione. Convinzione questa che peraltro sporadicamente sopravvive anche all'estero, almeno fra gli appassionati meno attenti o meno preparati. A questo proposito ci limitiamo a ricordare come forse il primo autore a studiare i due noti disegni di Leonardo sia stato Theodor Beck4 che si limitò a ipotizzare che gli stessi risalissero a prima del 1515; L'argomento fu poi ripreso da Feldhaus5 che, anche lui con encomiabile cautela, scrisse che le pagine del Codice Atlantico risalivano a un periodo compreso fra il 1482 e il 1515 e che pertanto il meccanismo non poteva essere stato disegnato dopo quest'ultima data...


Il fucile mod. 1891

Una interessante postilla alla Giornata di Studio
di A. Bison

In occasione della giornata di studio sul fucile '91 organizzata da "ll Morione”, ho avuto modo di operare una premessa storica sul fucile, cercando di evidenziare, tra gli aspetti salienti relativi alle vicende dell'adozíone e della successiva evoluzione di tale arma, alcuni collegamenti storici e politici che potevano spiegare, o cercare di spiegare il perché certe soluzioni fossero state adottate a scapito di altre, quali potevano essere le considerazioni di carattere economico oltre che strategico che avevano determinato l'adozione del piccolo calibro, e così via. In definitiva, ho cercato di focalizzare alcuni punti per capire perché il fucile '91 è così come oggi lo conosciamo e non un altro fucile, magari calibro 8 e con serbatoio Mauser.
A conclusione dell'intervento, al fine di evidenziare come, mentre gli studi su varie ex-ordinanza straniere possano essere considerati "maturi" (e, malgrado ciò, qualche particolare e dettaglio interessante ogni tanto viene scoperto), le ricerche sul '91 siano tutt'altro che compiute, ho citato brevemente un episodio relativo alle vicissitudini dell'adozíone del fucile '91 che mi risulta ad oggi inedito.
Non solo inedito, ma anche particolarmente interessante in quanto relativo all'adozione del serbatoio dell'arma, che tutti gli autori hanno sempre definito "tipo Mannlicher”, al punto che il '91 è spesso -impropriamente- definito come “Mannlicher-Carcano”.
Orbene, sembra che le cose non stiano effettivamente così e che il merito dell'adozíone di alcune soluzioni tecniche spetti al Colonnello Bertoldo, già distintosi negli studi per la trasformazione a ripetizione del fucile Vetterli, nonché concorrente alla gara per l'adozione di quello che sarebbe diventato il '91 con un prototipo denominato "Siracusa-Bertoldo”.
Diamo quindi la parola alla Commissione d'lnchiesta per l'Esercíto che, nella sua Sesta relazione, così si espresse nell'ormai lontano 1910 a proposito della “VERTENZA SUL FUCILE MOD. 1891”...